Bryce Canyon o Monument Valley?
Il viaggio in America, nel famoso West, mi ha lasciato molti ricordi. Impressioni ed emozioni difficili da raccontare. I parchi dell'Ovest in particolare, lasciano senza fiato ed è facile capire il motivo.
I due luoghi che vanno visitati senza ombra di dubbio sono il Bryce Canyon e la Monument Valley, due bellezze da copertina.
Arrivati all'ingresso del Bryce Canyon, nello Utah, la visuale abbraccia un enorme anfiteatro originato da secoli e secoli di erosione, con pinnacoli rocciosi (detti Hoodoos) di colore rosso e arancione, che al tramonto si accendono e rendono l'atmosfera quasi surreale.
Mi è piaciuto camminare attraverso i sentieri, con la curiosità di una sognatrice, insieme a mio marito ed assaporare i singoli istanti e i singoli passi in questo parco a dir poco stupefacente. Ogni scorcio è diverso, con pinnacoli di forme strane, archi di colore rosso acceso, sentieri che scendono verso il centro del canyon. Il rosso e l'arancione si amalgamano con il verde della vegetazione e il bianco dei sentieri ciottolosi. E' incredibile, siamo a circa 3000 metri sul livello del mare e tutto ciò che vediamo di fronte a noi sembra nascere direttamente dalle viscere della terra. Guardando l'orizzonte invece sembra di essere sospesi in aria.
Un'impronta di un puma ci ha fatto sussultare, addirittura nella speranza di poterlo vedere e il suono di un serpente a sonagli ci ha messo sull'attenti. La normalità del parco sta anche in questi piccoli dettagli. I corvi e gli scoiattoli sembrano invece seguire i turisti per farsi immortalare nelle loro foto. E noi ne abbiamo da vendere!
Dopo aver lasciato questa meraviglia della natura l'altra tappa d'obbligo, tra Utah e Arizona, è la Monument Valley, che ci accoglie con un temporale maestoso e affascinante. Il deserto rosso contrasta con il cielo grigio, e il rumore del vento in questa landa desolata fa parte delle emozioni del viaggio.
Le formazioni rocciose della Monument Valley, imponenti, ci aspettano al di là del cielo minaccioso. La strada corre dritta verso questi incredibili monumenti di roccia. Di lì a poco il cielo si libera e lo spettacolo del tramonto sui "monoliti" rossi ha inizio. I colori vanno dal rosso al viola, una vera delizia.
La mattina successiva il tour prende piede molto presto, per poter ammirare meglio il parco, che fa parte della Navajo Nation Reservation, dove ancora vive una tribù con la quale è possibile parlare e fare escursioni. Anche in hotel si respira l'atmosfera tipica delle tradizioni degli Indiani d'America.
Avvicinandoci a questi imponenti monumenti di roccia (detti "butte" o "mesas"), ci sembra di rivivere le scene di un vecchio film western, circondati da cavalli e accarezzati da un sole caldo. Siamo in mezzo al deserto, il cielo è blu e privo di nuvole e l'altitudine, anche se non sembra, è elevata: circa 1600 metri.
I vari punti di sosta sono separati da una larga strada sterrata, dove avventurarsi in macchina per riuscire a vedere l'immensità del parco e delle sue meraviglie naturali. Il giro dura circa due ore, molto piacevole da seguire. I picchi rocciosi rompono la monotonia del deserto rosso e gli insediamenti indiani permettono di osservare quello che doveva essere l'ambiente qualche decennio fa, con i caratteristici tepee intorno ad un allevamento di cavalli.
Le foto non saranno mai abbastanza e immortalare questa natura maestosa è difficile, perché la realtà vissuta non si può esprimere tutta quanta in un ricordo.
Lasciamo a malincuore queste due mete stupende per vivere altre emozioni, altri viaggi. E con una domanda nel mio cuore: Bryce Canyon o Monument Valley, quale delle due mi ha fatto sognare di più? Come avrete capito, la risposta è assai ardua.