Belgio e Lussemburgo… Meraviglie europee inaspettate!
Un viaggio inaspettato, per andare a trovare un amico in Belgio, attraverso i panorami verdi del Lussemburgo e quelli un po’ più addolciti del territorio belga. Boschi, dolci colline, prati immensi, pale per l’energia eolica, scorrono davanti agli occhi, in autostrada.
Città di Lussemburgo, prima tappa. Già che siamo di strada, perché non visitare la capitale di uno degli Stati più piccoli d’Europa? Città piccola, affascinante, immersa nel verde dei suoi parchi, facile da girare e da conoscere. Un dedalo di vie con palazzi e chiese, questo è il centro storico. La Gran Rue attraversa tutto il centro ed è il salotto cittadino, il luogo dove cogliere il viavai della gente che cammina spensierata e dei turisti alle prese con le fotografie più disparate. Negozi, locali, bar, sono disseminati per la via principale e quelle laterali. Cioccolato e birra sono in vendita quasi ovunque e devo dire che fermarsi a fare un assaggio è sicuramente una piacevole pausa.
Sicuramente un’altra cosa da non perdere in questa incantevole città, è una visita all’esterno e all’interno della Cattedrale di Notre Dame, con le sue bellissime e slanciate guglie che sembrano toccare il cielo. Costruita in stile gotico si affaccia su una deliziosa piazzetta sempre gremita di gente. All’interno si può scendere nella cripta dedicata a San Pietro, dove sono ospitate le tombe dei Granduchi di Lussemburgo. Le vetrate poi, sono davvero un incanto e un’esplosione di colori.
Quello che però mi ricordo di più della bellissima Città di Lussemburgo, è senz’altro l’immensa distesa di verde, che corre anche sotto il centro, attraverso ponti, scalette in pietra, passaggi nascosti da alberi. Un saliscendi nella natura, nel polmone verde della città. Indescrivibile il panorama. Sembra di essere in un cartone animato o in una cartolina. Non si sceglie mai, o quasi mai, un soggiorno a Città del Lussemburgo, ma se ci si passa, anche solo per poco, lo stupore è tanto. Da non sottovalutare.
Lasciata Città di Lussemburgo, la direzione è verso il Belgio. Seconda tappa è sicuramente Bruxelles, la capitale. Una città che devo dire, mi ha stupito molto, in positivo naturalmente. Magari da Bruxelles non ci si aspetta niente, sembra una città anonima, con poche cose da vedere. Niente di più sbagliato, Bruxelles è un tesoro che va scoperto pian piano, in ogni angolo, attraverso i numerosi monumenti e con lo spirito di chi vuole assaporare ogni momento in una città che visita per la prima volta.
Il Parco del Cinquantenario, bellissimo, verde, con una passeggiata davvero rilassante. Un arco, ispirato all’Arco di Trionfo, fa da maestoso ingresso al parco. Un bel viale alberato, in parte giardino ed in parte sentiero boschivo, dove fermarsi per chiacchierare, dove correre, camminare, sedersi sull’erba per ammirare questo angolo della città. Come primo impatto non è male,; qui i pregiudizi su Bruxelles cadono all’istante.
Camminando, camminando, si arriva alla zona del Parlamento Europeo, un tripudio di palazzi e vetrate immense. Qui si ha davvero la sensazione di essere approdati in un mondo importante e si iniziano a vedere uomini in giacca e cravatta, molto distinti, che entrano nelle varie sedi. Qui a Bruxelles di solito si tengono le riunioni di comitato. Nel quartiere pullulano bar e ristoranti, ma anche hotel. Come poteva essere altrimenti!
Prima di arrivare alla famosa e bellissima Grand Place, ci si imbatte nella Cattedrale di Saints Michel et Gudule, la più importante dell’intero Belgio. Il gotico del Brabante, qui è rappresentato tutto. All’esterno somiglia molto a Notre Dame de Paris, che poi, lo stile è quello!!! Le torri gemelle della facciata, l’ingresso trionfale, il portale riccamente decorato, fanno sì che sia una delle più belle chiese d’Europa. La splendida vetrata del Giudizio Universale lascia senza parole. L’interno è davvero spettacolare, con un pulpito in legno intarsiato e varie statue.
Finalmente si giunge alla Grand Place, capolavoro assoluto. Cuore geografico, storico e culturale della città, lascia senza fiato. E’ davvero immensa, i suoi edifici sono uno più bello dell’altro e racchiudono perfettamente la piazza.Il Municipio (Hotel de Ville), la Maison du Roi che è stata antica residenza dei reali spagnoli, la Maison des Ducs de Brabant, complesso di sei case in stile neoclassico. Qui in ogni angolo un edificio racconta la storia della città, rappresenta uno dei periodi storici. Finestre slanciate, guglie, campanili. Direi che tutte le mie foto scattate durante la visita, non sono sufficienti a mostrare la bellezza di questa perla cittadina. Di giorno è spettacolarmente divina, con i colori delle facciate e il viavai della gente, i vicini ristorantini; di sera è vivace, punto nevralgico per l’incontro di chi si vuole divertire con musica all’aperto o di chi si incontra per spostarsi in locali vicini. I ristoranti appena dietro la piazza poi, sono abbastanza a buon prezzo e servono piatti deliziosi e ottime birre.
Poco distante, si trova la graziosa e buffa statua del Manneken Pis, uno dei simboli, se non il simbolo per antonomasia della città. Quando si intravede una fila di persone intente a fare foto, ecco, si capisce che lì, in piedi sopra un piedistallo, il Manneken Pis fa capolino. Bambino intento a fare pipì, curioso simbolo vero? Le dimensioni della statua sono anche contenute, perciò in mezzo alla folla bisogna aguzzare la vista. Oggi c’è anche un museo che raccoglie i vestiti donati dai vari capi di Stato al Manneken Pis. Ancora più curioso!!! Ma volete saperne una? Esiste anche la versione femminile, nascosta in una via del centro, dove si trova un rinomato pub, il Delirium. Il suo nome è Jeanneke Pis. Un motivo in più per andare a vederla? La buona birra servita e la vivacità delle serate. In zona, vicino al Manneken Pis, sono imperdibili i deliziosi waffle, cialde guarnite con vari tipi di crema o di frutta, tipiche del Belgio. Un po’ di fila per assaggiarne una, ma ne vale davvero la pena. Una gustosa merenda oppure, se fosse presto, una colazione con i fiocchi. Per rimanere in tema golosità, anche una visita al Museo del Cioccolato può fare al caso vostro. Io e mio marito siamo entrati, lo abbiamo visitato e abbiamo assaggiato il delizioso cioccolatino ripieno, dopo aver assistito alla dimostrazione per la preparazione. Il profumo è davvero invitante e il museo piccolo ma carino. Venti minuti sono più che sufficienti per girarlo tutto e il costo è davvero minimo.
Bruxelles ha ancora molto da offrire. Noi abbiamo girato in lungo e in largo, perdendoci e ritrovandoci nelle varie vie, per ammirare i palazzi, anche quelli meno conosciuti. Così facendo abbiamo apprezzato molte cose. Il Quartiere Reale per esempio, con il suo parco rilassante, le due fontane refrigeranti e le file ordinatissime di alberi. Il Palazzo Reale è la residenza ufficiale dei reali belgi. La bandiera issata sulla sua cupola squadrata, indica la presenza del re in Belgio. Altri palazzi fanno da cornice a questo quartiere davvero molto elegante. Un riposino nel parco poi, quello non te lo può togliere nessuno!
Che dire poi dell’Atomium, altro simbolo indiscusso di Bruxelles. La struttura dell’atomo di ferro ingrandito 165 miliardi di volte. Uno spettacolo assoluto, in mezzo ad un bel parco verde. Fare foto è la cosa più divertente. Pose per tenere in piedi il monumento, buffe e storte. Ci si può rilassare in uno dei bar, assaggiando una deliziosa birra, oppure visitare il museo all’interno. In questa zona non ci si annoia sicuramente. E nelle vicinanze, la cosa che più mi è piaciuta, è senz’altro il Parco di Laeken, un polmone verde gigantesco, pieno di alberi, prati ordinati e fioriti (beh quello dipende dalla stagione). All’interno palazzi della Famiglia Reale, immersi in una natura straordinaria… Poi, per rifarsi gli occhi, ci sono il Padiglione Cinese e il Padiglione Giapponese. Insomma un piccolo angolo d’Oriente in una delle città più occidentali d’Europa. Il monumento a Leopoldo poi, in memoria del re belga Leopoldo I, costruito in stile neogotico. Da qui si ha una bellissima visuale sul centro città.
Ci sarebbe molto altro da raccontare su Bruxelles, ma sono sicura, lo farò in altri racconti di viaggio. Proprio perché è una città che mi ha colpito molto, a dispetto dei miei pensieri iniziali.
Quarta ed ultima tappa del nostro viaggio, Gent (o Gand). Città fiamminga dal fascino indimenticabile, più grande di Bruges ma non meno bella. Il centro storico è davvero affascinante e pieno di vita. Le facciate in pietra delle chiese, i castelli e gli eleganti palazzi, rendono Gent davvero una città bella e a misura d’uomo.
Una delle strade più pittoresche è la Graslei, dominante il fiume Leie. I palazzi delle corporazioni si affacciano sul corso d’acqua e rendono questo scorcio indimenticabile. Qui si passeggia, osservando le imbarcazioni e le facciate medievali delle costruzioni. E’ bello anche fermarsi per un rilassante aperitivo, con tanto di foto ricordo. Nel centro però spicca anche il bel Castello (Het Gravensteen) con il suo ponte levatoio. Forse uno dei monumenti più belli e significativi. Torri, chiese, campanili, in centro si osserva di tutto. E’ bellissima la foto con le torri gotiche della Sint Niklaaskerk (Chiesa di San Nicola) viste dal Ponte San Michele. Una delle rappresentazioni più belle di Gent!!! Se poi il cielo fosse limpido, azzurro come non mai, la foto verrebbe ancora più bella!!! Anche a Gent le piazze hanno il loro perché, indubbiamente. La Cattedrale ed il Municipio sono due dei monumenti principali e spiccano per la loro ineguagliabile bellezza. Volete saperla una curiosità? Il Municipio ha due facciate: una in stile fiammingo e una in stile rinascimentale. E le differenze si notano.
Gent ci ha colpito soprattutto per la sua vitalità, per la sua capacità di rinnovarsi continuamente, visibile nei suoi edifici. Gente sorridente e gentile, biciclette che girano per la città, sostituendo quasi sempre l’auto. Insomma, una città ordinata e poco caotica nonostante la sua importanza. Sicuramente un’altra perla fiamminga!
I murales, in una delle vie del centro, ci hanno proprio colpiti. Magnifici disegni, coloratissimi e rappresentativi. Un susseguirsi di impressioni dipinte sui muri. Tappa da non perdere.
Qui finisce il nostro viaggio in terra belga. I ricordi sono indelebili e spero di trasmettervi altre emozioni in altri racconti.
Inizio da questo e spero di aver reso omaggio al Belgio e alle sue più belle città, ma anche al Lussemburgo e al suo verde. Due Paesi con similitudini e differenze, due Paesi affascinanti e ricchi di curiosità. Belgio e Lussemburgo da non dimenticare!!!